Khwaja Ahmad Yasavi: Un Viaggio Spirituale Attraverso gli Insegnamenti del Sufismo
Khwaja Ahmad Yasavi (1103-1166) è stato un poeta e predicatore sufi di spicco dell’Asia centrale. Scriveva in Chaghatai. È celebre per la sua opera “Hikmat” (ed. 1878), una raccolta di poesie mistico-spirituali, apprezzata soprattutto per le forme vernacolari e per gli elementi del dialetto di Oghuz presenti nella lingua utilizzata.
La biografia di Khwaja Ahmad Yasavi è avvolta nel mistero, ma numerose leggende ne narrano la storia. Nato a Sairam, nell’odierno Kazakistan, nel 1103, perse il padre, lo sceicco Ibrahim, da giovane, e la sua famiglia si trasferì a Yassy (oggi Turkestan). Qui divenne allievo di Arystan-Bab. Dopo la morte del maestro, si recò a Bukhara, dove fu discepolo di Yusuf Hamadani. Successivamente, assumendo la guida della scuola dopo la morte di Yusuf Hamadani nel 1140, Yasavi si ritirò nella sua terra natale, dove diffuse gli insegnamenti del sufismo nonostante la modestia delle sue condizioni di vita.
L’Islam stava allora iniziando a radicarsi tra i Kan, i Kipchak, i Konyrat e altre tribù turche insediate lungo il corso medio e inferiore del Syr Darya. Khwaja Ahmad Yasavi, considerato dalla gente come il luminare spirituale della nuova religione, divenne noto come il “Santo Padre”.
Khwaja Ahmad Yasavi si distinse dagli altri scrittori musulmani d’Oriente per la predicazione dell’Islam, scrivendo e divulgando le sue idee nella lingua turca, la più diffusa. Nelle sue opere, egli costantemente impiegò proverbi, modi di dire e altre espressioni della lingua dei Kipchak.
L’opera di Khwaja Ahmad Yasavi, intitolata “Diwani Hikmat” (Il libro della saggezza), è una raccolta di poesie ampiamente apprezzata e studiata non solo tra i popoli turchi ma in tutto il mondo. Nel XIX secolo, questa raccolta fu pubblicata più volte in città come Istanbul, Kazan e Tashkent.
Il nucleo dell’opera si basa sulla biografia dello stesso Khwaja Ahmad Yasavi, ma il concetto fondamentale affrontato è la transitorietà di tutte le cose e l’impossibilità di trasportare i beni materiali da questo mondo all’altro. Egli si oppose all’avidità e alla brama di potere dei potenti, invitando piuttosto all’ascesi e allo sviluppo del mondo spirituale dell’uomo. Anche i seguaci di Khwaja Ahmad Yasavi, come Suleiman Bakirghani, Allayar, Ahsani, ecc., divennero predicatori del sufismo, portando avanti l’opera del loro maestro.
Numerose espressioni e detti alati di Khwaja Ahmad Yasavi si diffusero tra la gente, mentre nel suo “Libro della saggezza” si trovano numerosi dati sulla cultura, la letteratura, la storia e l’etnografia del popolo kazako.
Il mausoleo costruito sul sito della sua sepoltura è divenuto un vasto complesso architettonico che oggi rappresenta un autentico tesoro nazionale. In seguito, le spoglie di eminenti personalità del popolo kazako, tra cui Yesim Khan, Jahangir Khan, Tauke Khan, Ablay Khan e alcuni importanti Biy, furono traslate e ivi sepolte. Questo complesso architettonico, che incarna tutta la magnificenza dell’architettura medievale orientale, costituisce un’imponente eredità non solo per il mondo turco, ma anche per i musulmani di tutto il mondo.
Khwaja Ahmad Yasavi è noto non solo come un’eccezionale figura religiosa dell’Oriente, ma anche come un talentuoso poeta e filosofo, distintosi per la sua straordinaria saggezza e la sua infinita umanità. La sua mente acuta ha compreso appieno i processi della vita nel suo tempo. Egli rifletteva con sollecitudine e preoccupazione sul futuro del popolo, sullo stato spirituale dei governanti e sul carattere morale dei personaggi pubblici che influenzano il destino della gente.
Le opere di Yasavi hanno goduto di grande popolarità e sono state tramandate di bocca in bocca, quasi come un codice morale al quale la gente guardava con ammirazione. Fondato sui trattati e sui principi religiosi, Yasavi ha esortato le persone a perfezionarsi, ad abbracciare l’umanità, la misericordia, la tolleranza e la pazienza. Ad esempio:
Per i musulmani, i miei hikmet (saggezze) sono insegnanti.
Chiunque tu sia, devi rivolgerti ad Allah.
Recita i miei hikmet per coloro che capiranno.
Lodate la misericordia di Allah con le vostre preghiere.
Se c’è un miscredente davanti a voi, non insultatelo.
Dal cuore del colpevole Allah si allontana.
O Allah, il Veritiero!
Un tale schiavo è destinato all’inferno!
Il grande Khwaja Ahmad Yasavi ha scritto quando ha parlato di misericordia, umanità e gentilezza:
Se siete saggi e prudenti, prendetevi cura dei poveri,
Come Mustafa, raccogliere e curare gli orfani ovunque.
Tenetevi lontani dagli avidi e dai meschini,
Proteggetevi e diventate come un fiume impetuoso.
O un simile avvertimento:
Le persone che amano il Creatore hanno realizzato i loro sogni.
Fate in modo di non mettervi in imbarazzo fingendo di essere innamorati.
Attraverso il ponte chiamato Sirat, che è più sottile
E più tagliente della lama di una spada, i bugiardi non passeranno….
Yasavi ha prestato grande attenzione allo sviluppo di empatia, compassione, magnanimità e pietà. Osserviamo le seguenti linee:
Se sei un vero credente, segui il Profeta di Allah.
Quando sentite il loro nome, adorateli e lodateli.
Una delle tecniche psicologiche che perfezionavano la personalità di una persona era il pentimento, che purificava l’anima e il cuore dalle impurità. Anche l’autoesame delle azioni, l’autocritica e l’autogiudizio eliminano i vizi.
Il valore artistico dei dispositivi pittorico-espressivi e dei dettagli poetici utilizzati in Hikmets è elevato.
Negli ampi giardini dell’amore per l’Onnipotente,
Voglio essere un usignolo che canta le sue canzoni luttuose all’alba….
In queste ore voglio vedere il volto radioso del mio Allah – con gli occhi del mio cuore.
Che il mio cuore sia nutrito dall’amore,
Che la veste della felicità copra il corpo.
Con la forza dell’amore voglio essere elevato,
E un uccello che scende sul ramo della coscienza.
Finché non assaggerete il nettare dell’amore
Finché non indosserete i panni degli amanti
Finché non si riesce a combinare fede e culto in un’unica soluzione,
Non potete vedere il volto divino del Creatore.